È un gesto naturale e spontaneo voler condividere le gioie dei propri figli con amici e parenti, ma quando si tratta di pubblicare su social network, è importante considerare i rischi. La rete non è completamente sicura, e il fenomeno dello “sharenting” — condividere dettagli della genitorialità online — può comportare serie conseguenze.
Una recente indagine di SecurityORG negli Stati Uniti ha rivelato che il 75% dei genitori pubblica contenuti sui social relativi ai propri figli, e nell’80% dei casi, vengono utilizzati i nomi reali dei minori. Solo il 25% ha chiesto il permesso ai figli per la condivisione di tali contenuti.
Il tema principale è la privacy. Il diritto alla riservatezza è fondamentale, anche per i minori, come sottolineato nella Convenzione dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e nel GDPR. Ignorare tali rischi potrebbe avere conseguenze negative sulla reputazione digitale dei ragazzi, portando a situazioni di cyberbullismo o addirittura a tentativi di adescamento online.
Come menzionato in un precedente articolo (Quale tracce lasci nei social? Un’analisi sulla nostra privacy digitale), è importante sottolineare che un malintenzionato può sfruttare software di ricerca di immagini per individuare foto contenenti bambini. Questi strumenti automatici possono analizzare il contesto delle immagini e, in alcuni casi, ottenere informazioni sensibili, come l’indirizzo in cui è stata scattata la foto a partire dallo sfondo della foto.
Come proteggersi
Evitare la pubblicazione totale potrebbe essere un’opzione, ma esistono alternative meno estreme. Soprattutto con i bambini più piccoli, è consigliabile evitare di mettere in evidenza i volti nelle foto o riprenderli parzialmente coperti. Limitare la divulgazione di informazioni personali, come la posizione e le abitudini dei bambini, è altrettanto importante.
È fondamentale controllare le politiche sulla privacy delle piattaforme online e attivare tutte le protezioni disponibili. Inoltre, è possibile configurare notifiche su Google per monitorare l’uso del nome dei propri figli online. Condividere queste precauzioni con altri genitori può contribuire a una maggiore consapevolezza.
Segnalare Attività Sospette
In caso di attività sospette o crimini informatici, è cruciale rivolgersi alle autorità competenti come la Polizia Postale o il Garante per la privacy.
Articolo ispirato da: https://www.vanityfair.it/article/genitori-foto-figli-online-sharenting